Cambiare la serratura prima della separazione? Meglio pensarci due volte…
(di Francesca Greco) Sappiamo tutti che prima di arrivare alla fase giudiziaria di una separazione (consensuale o giudiziale che sia) c’è quella transitoria nel corso della quale spesso uno dei due fa le valigie.
Alle volte, va detto, si riesce a superare la crisi. Altre volte quel “ciao” è il preludio per una separazione definitiva. Quando due persone contraggono matrimonio o si uniscono civilmente individuano quella la casa coniugale. L’immobile assume fondamentale rilievo per entrambi, indipendentemente dalla proprietà. Dunque, può uno dei due coniugi cambiare la serratura impedendo, di fatto, l’accesso all’altro?
La risposta è assolutamente negativa, con conseguenti sanzioni (sia in sede civile che penale) e ripercussioni sulla separazione stessa.
In ambito civile, si rischia una condanna per risarcimento del danno, a seguito di un’azione di reintegra del possesso, ovvero un’azione giudiziale che determina il diritto del richiedente di poter accedere alla propria abitazione, oltre ad un possibile addebito della separazione, con conseguenze sia economiche che giuridiche.
La giurisprudenza è unanime nell’affermare che non si può impedire l’accesso nella casa coniugale al coniuge (appunto), sino alla pronuncia del Giudice in merito all’assegnazione della stessa.
Nulla cambia anche nell’ipotesi in cui si configuri l’abbandono del tetto coniugale poiché, come ribadito da numerose sentenze, il diritto di poter cambiare la serratura matura solo in seguito alla pronuncia del Giudice.
Pertanto, prima di compiere azioni che potrebbero avere ripercussioni anche importanti… è bene pensarci due volte.
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