.31 Gen

Il minore avrà diritto all’assegno di reversibilità del genitore non biologico, sentenza storica

(di Francesca Greco) Il tema delle coppie di genitori omosessuali da sempre è oggetto di grandi battaglie ideologiche, legislative, civili e legali. Cosi, laddove si palesa un vuoto normativo… spesso tocca ai magistrati colmarlo.

Il piccolo Luca nasce negli Stati Uniti nel 2010, con madre surrogata e per volontà dei suoi due papà, Corrado e Giulio. Cresce a Milano, circondato dall’amore di entrambi i genitori, i quali decidono di sposarsi in America nel 2013. Corrado è il genitore biologico. Giulio è quello che lo ama in egual modo.  Purtroppo muore nel 2015,  a  soli 40 anni, un anno prima della legge n.76 del 20 maggio 2016 che riconosce alle coppie omosessuali il diritto di unirsi civilmente.

Per la legge italiana è il compagno di papà, “il genitore 2”, quello che ha offerto supporto morale ma non ha contribuito alla procreazione. Pertanto non gli viene riconosciuto alcun diritto.

Giulio è un papà  fantasma, dirigente d’azienda morto troppo giovane, prima che la legge gli riconoscesse almeno l’esser un marito. Corrado non ci sta e, dopo una lunga battaglia legale, l’altro ieri La Corte d’Appello di Milano ha condannato l’Inps a garantire a lui e Luca la pensione di un padre che per la legge italiana è inesistente, riconoscendo ad entrambi il diritto alla reversibilità.

Questa è una sentenza storica, che sottolinea come non si possa più far finta che la famiglia sia solo quella tradizionale ma che, invece, essa debba poter esser frutto del buon senso e dell’amore. Non si può privare un bambino di un padre, come non lo si dovrebbe privare del sostentamento a cui ha diritto. Questa si chiama Giustizia e resta il più bel sogno, che non dovremmo mai farci portar via da nessuno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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