La rivalutazione delle case ai tempi del Coronavirus
(di Mariana Minutiello) Era da sempre considerata il rifugio dove approdare dopo lunghe giornate passate al lavoro o a scuola, ora la nostra casa si è trasformata nelle mura di una “prigione” a causa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus.
Questa restrizione domestica ci ha fatto scoprire pregi ma soprattutto difetti all’interno delle nostre abitazioni.
Ciascuno sta avendo modo di fare un menu delle preferenze: una stanza in più, la terrazza, un secondo bagno, l’affaccio su una via meno rumorosa e così via.
Nei prossimi mesi, chi venderà case di qualità potrà contare su un valore reale, chi vorrà vendere case con “difetti” dovrà scendere a patti con lo sconto. Questo sarà il prospetto del nuovo mercato di compravendita immobiliare post Covid- 19. La previsione è quindi di un cambiamento della domanda che non invertirà, però, il trend che ha portato molti a lasciare la provincia a favore della città. È probabile che in futuro si cercheranno case in zone più esterne delle città e non centralissime. Anche se l’attrazione del grande centro urbano è sempre forte.
Secondo gli esperti soffrirà tutto il segmento delle costruzioni realizzate male o troppo piccole, in questo ultimo caso mancherà la domanda per investimento.
La crisi arriva sull’immobiliare, prezzi e operazioni in flessione. Un gioco dei pro e dei contro che ha messo in discussione scelte fatte al momento dell’acquisto e della ristrutturazione e ha aperto la strada al desiderio di soluzioni nuove.
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