Sanitari e lavoratori esposti al covid: presunzione del contagio di origine professionale
(di Serena Sindaco) Il decreto Cura Italia ha previsto che nel caso in cui il coronavirus sia stato contratto in occasione dello svolgimento dell’attività lavorativa, va riconosciuta la copertura assicurativa Inail estesa anche al periodo di quarantena e isolamento domiciliare.
Ad onor del vero, non si tratta di una novità: sono anni che le malattie infettive vengono inquadrate, a fini assicurativi, alla stregua degli infortuni sul lavoro attraverso l’analogia della causa virulenta a quella violenta. Tuttavia per tutti i prestatori d’opera considerati maggiormente esposti come gli operatori sanitari, ma anche tutti coloro che sono esposti ad un elevato rischio di contagio (si pensi al front-office, ai cassieri, gli addetti alle vendite, al personale ospedaliero non sanitario, ai tassisti, ai dipendenti Rsa…), è stata introdotta una presunzione semplice di origine professionale. Il lavoratore considerato maggiormente esposto a Covid 19 non sarà tenuto quindi a dimostrare che la malattia è stata contratta durante l’attività lavorativa, si presumerà già tale proprio perchè già esposti a un elevato e specifico rischio di contagio.
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